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Che cosa avrebbe preteso, dopo tutto? — disse Germano, asciugandosi la fronte, perchè era sudato, Balbina gli porse un fazzoletto di seta da met tersi intorno al collo, soffrendo Germano facil mente di raffreddori.
— Avrebbe preteso di sposare te, per renderti infelice — ella disse, e, dandogli le pantofole di velluto ricamate dalle sue mani, soggiunse:
— E ci sarebbe riuscita a renderti infelice; sta tranquillo che ci sarebbe riuscita magnificamente — e, poiché il marito aveva sete, gli preparò un bicchiere di acqua zuccherata con cognac.
— Forse hai ragione. A quest'ora potrei es sere pentito — egli disse, dopo aver bevuto e trattenendo la moglie vicino a sè.
Balbina rise e accarezzò il marito sui capelli. Germano le cinse la persona con ambo le brac cia e se la fece sedere sulle ginocchia. — Come pesi! Come sei grassa! — egli disse, guardandola intenerito — Sono grassa perchè sono tranquilla, perchè non ho capricci, nè melanconie — ella rispose; poi, dopo una lunga pausa, concluse: — Le sciocchezze passano e l'affezione rimane. L'affezione sola è quella che vale. — Sì, sì, dici bene tu. l'affezione sola vale davvero — e le scoccò un bacio sopra una gota. Balbina gli restituì il bacio; poi andarono a cena, fissandosi negli occhi. Ai primi di luglio i Rosemberg lasciarono Roma per tornare alla fine di ottobre e tale partenza sembrò a Flora una liberazione.