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un regalo, e i ninnoli fragili e costosi si dispone vano in fila sul piano del banco nitido come specchio.
La signora rimaneva titubante, stordita dall'at mosfera greve del negozio.
Il commesso faceva valere gli oggetti con elo quio forbito, e da abile giocoliere, pure avendo l'aria di sottoporle una esposizione varia e im parziale, le teneva ostinatamente sott'occhio qual che oggetto di scarto, che la signora finiva col portarsi via.
Il commesso l'accompagnava premuroso sino alla soglia del negozio, spalancando la grande porta a cristalli con atto di ossequio.
La rivelazione completa dell'amore aveva de stato in Flora il brulichìo di molti istinti, rimasti fino allora come assonnati nel fondo del suo tem peramento.
Il gusto dei dolci e dei profumi, amati sempre in una certa misura, divenne in lei frenesia.
Quasi ogni giorno portava in casa, di nasco sto, minuscole bottigliette, dal turacciolo smeri gliato chiuso entro una guaina di pelle bianca e stretta da un elegante nastrino di tinta squisita.
Ella se ne rovesciava il contenuto sui capelli, nelle vesti, sulle braccia e rimaneva bianca, im mobile, a respirare le acute esalazioni, simile alla sposa dei cantici, che, con le carni macerate dagli aromi, tenda l'orecchio a discernere il passo del signore desioso.
La testa le doleva, il cervello si offuscava ed ella evocava l'immagine di Germano, che le ap pariva nel sogno torbido, più alto, più bello, fiammeggiante come un dio, animato da un ardore inestinguibile.