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Da chi aveva appreso quel modo così leggero di camminare, quel dondolìo appena percettibile della persona, quel gesto così aggraziato della mano nel sollevare lo strascico della gonna?

Davanti alla fontana di piazza delle Terme, un signore, assai elegante, mormorò una frase ammi rativa all'indirizzo di Flora e Germano, dovette farsi violenza per non insultarlo.

Flora giunse a casa pochi minuti prima di suo marito e si gettò senza fiato sopra una poltrona, chiedendo ad Anna Maria di portarle un bicchier d'acqua, che bevve di un sorso. Aveva una sete da morire 1 Durante il desinare si studiò di mostrarsi di sinvolta e di ridere alle barzellette del cavaliere, il quale, caso strano, era quella sera di buon umore!

Ma, appena le fu possibile, corse a svestirsi ed a rifugiarsi al buio sotto le coltri.

Voleva pensare. L'incontro col Rosemberg, ap parsole nei primi istanti del colloquio di una lo gica insignificante, assumeva adesso proporzioni di una grandiosità fantastica; e Germano le ap pariva sotto le spoglie di uno di quei cavalieri di Walter Scott, i quali tornano da Terra Santa, dopo gesta meravigliose e lustri di assenza, per varcare al galoppo il ponte levatoio di un ca stello turrito, dove un barone feroce tiene in la crimosa prigionia la dolce castellana. Germano era tornato. La gioia squillava trionfatrice nel cuore di lei ed ella rimaneva supina, cogli occhi sbar rati a invocare nelle tenebre i particolari dell'in contro.

Non pensò neppure per un attimo di sottrarsi alla promessa dell'appuntamento accordato, se-