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Una bicicletta, che veniva da piazza dell'Indi pendenza a tutta velocità, fu sul punto di travol gerla.

Il Rosemberg afferrò Flora per un braccio e la trasse a sè.

Rimanevano muti, sbalorditi, fra tutto quel via vai, e la luce bianca delle lampade elettriche li abbagliava.

E' giusto, ha ragione — egli diceva — questa sera non posso trattenerla; ma domani bi sogna che io la riveda.

— Dove? — chiese meccanicamente Flora, come suggestionata.

— Dove vuole. Un fugace risveglio avvenne nella coscienza di lei. — No, no, non è possibile. Non dobbiamo ri vederci più. Egli ebbe una esclamazione di protesta irosa. — Lei sogna. Io la cercherei in capo al mondo. Mi dica piuttosto dove ci rivedremo domani — e la teneva stretta per il polso, deciso a non la sciarla, finché non le avesse strappato la pro messa formale di un appuntamento. A Flora pareva che tutt'i passanti si volges sero per guardarla. — Domani, alle tre; nella chiesa di San Pietro — ella disse in fretta, e svincolando il polso dalla mano di lui, scomparve tra gli alberi fiancheg gianti il giardino. Ma egli la seguiva, ed avrebbe schiaffeggiato tutti coloro, che giravano il capo ad ammirare la figura snella di Flora. Era bella, era bellissima! Era sempre lei, anzi cento volte migliore.