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Signore — ella invocava coll'anima, per dutamente — fate che io sia forte, fate che io cammini sul vostro sentiero coll'aiuto vostro.
Giorgio le infilò nell'anulare della mano sini stra l'anello d'oro benedetto, ma l'anello era troppo largo per il dito sottile della giovanetta, ed ella chiuse il pugno, acciocché l'anello non uscisse.
La sua fede ella voleva serbarla; serbarla in tera e salda.
Il sacerdote, congiunte le palme, la fronte le vata al cielo, diceva, spiccando ogni sillaba, niti damente:
«Oremus. Riguarda, o Signore, questi tuoi servi: e presta benigna assistenza alle tue istitu zioni, con le quali ordinasti la propagazione del genere umano; affinchè coloro cha tu stesso hai congiunto, col tuo aiuto sien salvi. Pei meriti di Cristo Signor Nostro. Amen.»
Flora, quasi piegata in due sull'inginocchiatoio, offriva al Signore con fervida umiltà l'olocausto della sua giovanezza, piena di ardenti sogni e di speranze alate. Prendesse egli tutto nelle sue mani e le trasfondesse, in compenso, la virtù dell'oblio, il coraggio di amare l'uomo, di cui sentiva presso di sé il respiro corto e ansimante.
A un tratto pensò di aver dimenticata la me dagliétta coll'immagine della Madonna di Loreto. Un terrore di funesto presagio l'invase e rin novò, con ardore raddoppiato, le sue preghiere, chiamando in soccorso anche il nome dei cari morti, che dormivano laggiù sotto il verde, in vista dell'ampio mare.
«Oremus. O Dio, che con la forza del tuo po tere, hai creato ogni cosa dal nulla; che al prin-