Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/213

anch'egli il sospetto di essere idiota ad appassionarsi per quei pezzettini di carta colorata!

Chiuse l'album e rimase a contemplare Fior di giunchiglia, mentre una lotta suprema si agitava in lui.

Senza dubbio il passato della madre era bur rascoso; ma quale responsabilità poteva pesare di ciò sulla ragazza? E poi la contessa Vianello non era forse sul punto di maritarsi con un uomo rispettabile? E il matrimonio non è forse, nell'esi stenza femminile, come un secchio di lisciva bol lente che porta via ogni macchia e deterge ogni sozzura? L'importante era di conoscere se la ra gazza avesse avuto al suo paese qualche amoretto.

Bisognava interrogarla con circospezione e po scia decidere.

— Senta — egli disse, facendo uno sforzo inau dito sopra di sè io vorrei rivolgerle una do manda assai delicata, ma lei deve promettermi di non aversene a male e di rispondermi la verità.

Flora divenne seria immediatamente e le risuona rono di nuovo all'orecchio le vaghe parole di Renato.

Il cavaliere, respirando forte, e scegliendo pa rola da parola, disse:

Lei, al suo paese, ha conosciuto mai nes suno, intendo nessun giovane, che — alla sua età, dopo tutto, sarebbe naturale — che le abbia indi rizzato qualche letterina, qualche parolina... Lei dovrebbe capire!.. La gioventù è fatta per l'amore e io vorrei sapere se lei è stata mai innamorata.

La fronte di Flora divenne un lembo di por pora, ed ella balbettò con labbra tremanti:

— Perchè mi parla cosi adesso? --- Perchè bisogna che lei mi dica la verità — rispose Giorgio, che tremava.