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la soglia della porta spalancata. La persona era avvolta in un ampio scialle turco di bizzarro di segno, e la chioma biondissima, ancora folta, morbida, giovanile, cadeva scomposta sul collo nudo e bianco. Le braccia, nude anch'esse fino all'ascella, sembravano ricoperte di raso, tanto la epidermide ne era candida e lucente.

- Cosa vuoi da me, a quest'ora? — ella disse drappeggiandosi nello scialle e avanzandosi di al cuni passi nella stanza.

Penelope non si affrettò, nè si scompose. Si alzò pacatamente dalla seggiola e cominciò coll'ammirare la magnificenza dello scialle, sottile come una tela di ragno, consistente al tatto più del velluto. La moglie di un re avrebbe potuto invidiarlo alla signora contessa!

Adriana rovesciò il capo con moto impaziente, raccolse con le mani i capelli spioventi e disse concitata:

— Se è per fare l'elogio del mio scialle che hai salite la scale, potevi risparmiarti la fatica.

Penelope sospirò con aria profondamente af flitta e scoraggita. No, non era per far l'elogio dello scialle che aveva salite le scale; era per dirle che suo marito voleva impiegare il loro piccolo capitaletto in una speculazione rara, in una speculazione in cui il danaro poteva aumen tare a vista d'occhio; onde Penelope si vedeva obbligata di pregare la signora contessa a resti tuire in giornata, quelle poche centinaia di lire prestate a lei da tanti mesi.

Flora si alzò di scatto e fece per andarsene. — Resta; non faccio misteri con te — le disse Adriana, lasciandosi cadere sopra la seggiola oc cupata dianzi da Penelope, la quale, appoggiata