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Riccardo nell'intimità — Ri, non ti pare che si stia molto bene qui dentro?

Ri, senza rispondere e agitando le mandibole, si rivolse al cameriere, che si avvicinava con aspetto affaccendato, «Tre punch» egli ordinò.

— No, no — disse dolcemente Adriana — giacché pare che il mio povero punch ti dia tanto sui nervi, prenderò invece una tazza di latte.

--- E lei, signorina? — domandò il Montefalco, indirizzandosi a Flora, che rimaneva con fusa, senza rispondere.

--- Una tazza di latte anche per Flora — disse Adriana con soave condiscendenza, quasiché il sostituire il latte al punch fosse, da parte sua, una delicata attenzione ai gusti di Ri.

— Allora sta bene — disse Ri con sarcasmo amaro — giacché siamo entrati per prendere il punch, è naturale che si prenda tutt'altra cosa. Altrimenti la logica dove sarebbe?... Tre tazze di latte — ordinò poi al cameriere.

Adriana fissò l'onorevole con occhi inteneriti: — Ecco che anche Ri prende il latte per tener compagnia alle signore! Sai, Ri, che questo è molto gentile? Riccardo si strinse nelle spalle e cominciò a sorseggiare lentamente il latte, ostinandosi a fis sare gli occhi in aria verso il soffitto. — Ma guarda com'è buffa la mia piccola bestiolina! — esclamò Adriana, all'improvviso, ro vesciando il busto all'indietro per ridere di un riso sonoro con la sua bella voce di contralto. — In vita mia non mi è mai capitato di vedere una bestiolina cosi buffa! L'onorevole guardò Flora con la coda del-