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Preparo tutto — disse Camilla — perchè la signora mi dà il permesso di andare questa sera a piazza Navona per la festa della Befana. Credo che ci vada anche la signora con l'onore vole, e mi pare di aver sentito che vogliono con durre anche lei. E' contenta?

— Io farò quello che vuole la mamma ---· ri spose Flora.

— Brava, signorina! Bisogna sempre ubbidire mammà — disse Camilla con voce di beffarda compunzione, e avendo finito di preparare il letto, spinse il bottone della luce elettrica e usci fretto losa dalla stanza.

Flora rimase di nuovo sola e pensosa, avvolta nella oscurità che si addensava.

Si avvicinò alla finestra, sollevò la cortina e il cuore le si gonfiò di rimpianti, vedendo un lembo di cielo terso, su cui alcune stelle cominciavano a palpitare nella purezza dell'aria diafana.

Erano, forse, le stelle medesime contemplate la sera innanzi, per l'ultima volta, dalla finestra della casa bianca! Erano, forse, le stelle mede sime, eppure Flora le guardava adesso con occhi già tanto diversi!