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biglietti di Banca, che egli desiderava spendere; ma spender bene a tutto suo vantaggio e pro fitto.

Adriana lo aveva conosciuto circa due anni avanti, durante un fastidioso intervallo, in cui ella si trovava sola nel vasto mondo, priva di qualsiasi affettuoso sostegno. L'onorevole Montefalco, ricco, isolato, troppo amante della sua quiete per appassionarsi alle vicende della poli tica, di cui conosceva il frasario, ma di cui il giuoco complicato gli sfuggiva, si era aggrap pato alla contessa Vianello con energia; aveva cominciato coll'inviarle un trionfo di fiori e aveva finito collo stabilirle un mensile di trecento lire.

Adriana si mostrava con lui dolce, amorosa, piena di tatto e sommessione; ma la pace veniva a quando a quando, turbata dalle richieste di da naro che la contessa, nei propizi momenti d'inti mità, rivolgeva all'onorevole, il quale si ribellava sistematicamente, poiché egli aveva già stanziato nel proprio bilancio la somma preventiva che il suo piacere doveva costargli; dimodoché, mo strandosi la contessa ostinata nel chiedere e l'o norevole ostinato nel rifiutare, spesso si adden savano fosche nubi sull'orizzonte.

Riccardo correva allora a trincerarsi per alcuni giorni nel baluardo delle pareti domestiche, di dove la moglie si prendeva cura di farlo slog giare con le sue geremiadi; e l'onorevole tornava in via delle Fiamme, offrendo alla contessa la metà di quanto gli aveva domandato.

Adriana, oramai resa edotta del metodo, aveva