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verina devi lasciarla in pace, se non vuoi che corrano fucilate, invece di confetti, nel giorno del tuo matrimonio.
Il Rosemberg-, cieco d'ira e dolore, dette un balzo verso il Giani, ma Flora singhiozzava, e, in fondo all'anima, Germano era confusamente grato al dottore di assumere con tanta passione le difese della fanciulla derelitta.
Egli volse dunque le spalle, si dette a correre per il viottolo, e Flora, cogli occhi velati dalle lacrime copiose, che le scendevano giù per le gote, lo vide fuggire disperato, come portando seco il peso di una maledizione.