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un barlume di speranza ancora le traluceva nel pensiero. Ella fisse gli occhi negli occhi di Balbina, quasi per leggerle nell'animo, e chiese con voce affannosa:

— Puoi giurarmi che questa è la verità? — Posso giurartelo — rispose Balbina, soste nendo lo sguardo della rivale.

Giuramelo sulla vita di tua madre. — Te lo giuro sulla vita di mia madre. — E tu sposi Germano? — Si, sposo Germano. — Quando? — Non so; ma credo prestissimo. — Va bene, e io posso giurarti che Germano è morto per me da questo momento — e alzata con gesto solenne la piccola mano tremante, ri petè, movendo appena le labbra livide: — Germano è morto per me da questo mo mento. Ma che Germano vivesse ancora in lei, forte e dispotico, ella se ne convinse ai. palpiti preci pitosi del cuore, allorché Flock le fu sopra con giulivi guaiti e le appoggiò sul petto il suo bel muso intelligente. — Germano è qui. Spiegati con lui una volta per sempre; domandagli se è vero quanto ti ho raccontato e ricordati del tuo giuramento --- disse Balbina, che, guidata dall-' istinto suo infallibile, comprendendo non essere prudente cimentarsi in presenza di Flora, a un confronto con Germano, non più veduto dopo la scena della confessione, si allontanò dalla parte contraria a quella di dove Flock era venuto, sicura del fatto suo, perchè Germano non avrebbe potuto negare e Flora non avrebbe potuto perdonare. Un colloquio esplica-