Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/88

soccorso di chi patisce per la gloria di Cristo suo figliuolo.

— Sono storie proprio vere? - chiedeva Ermanno, alquanto dubbioso. Ma tutti gli davano sulla voce, ammonendolo che se non si presta fede ai miracoli, si cade in peccato mortale e si va all'Inferno.

Domitilla Rosa, Bindo e Villa Ranieri se ne andavano, perchè era tardi, lasciando in casa Monaldeschi, per quella notte, la piccola farfallina, che si era addormentata in terra col musetto rivolto al muro.

Ermanno, invece di coricarsi, voleva che Palmina gli narrasse la favola della strega, la quale diventa gatto ed ha una zampa tagliata.

Sull'articolo delle streghe Palmina era più dotta del buon vescovo Turpino sulle avventure di Carlo in Francia; e tutte le streghe de' suoi racconti, Palmina le aveva conosciute: erano cugine di sua nonna, zie di suo padre, amiche di sua madre, donne che, quando ella era piccola, girellavano per la sua casa di Porano, e che, di notte, galoppavano sopra i tetti, miagolando lamentevolmente. Una volta, Palmina se lo ricordava benissimo, la cugina del cognato di suo padre, era entrata nella casa per domandare una misura di sale, che la madre di Palmina le aveva rifiutato. Allora la vecchia Proina se ne era andata, imprecando, e la sera stessa il fratellino lattante di Palmina, grasso e roseo più di un maialetto appena nato, aveva cominciato a struggersi come la cera al