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CAPITOLO III.
Le giornate ripresero per Vanna il loro corso interminabilmente monotono.
Si annoiava tanto che non trovò, in quell'anno, nemmeno la voglia di recarsi a trascorrere i mesi caldi nella sua villa.
La mattina, svegliandosi, domandava a se stessa con accasciamento che cosa avrebbe potuto far di nuovo per affrettare il tempo verso la sera, ma il pensiero le rifuggiva da ogni ricerca, e Vanna si lasciava arretire, inerte, dallo svolgersi delle vicende giornaliere come da una rete dalle maglie vischiose. Intorpidita ancora per il sonno prolungato, sentiva dal suo letto correre l'acqua nella vasca e sapeva già che Palmina sarebbe entrata, a minuti, per avvertirla che il bagno era pronto; anche sapeva che, dopo il bagno, Palmina asciugandola avrebbe esclamato: «Lei è