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scapito. Aumentare la tariffa ai clienti, sissignori; insaponare poco le loro facce e rader poco le loro gote, inalberando asciugamano e rasoio in segno di rivolta a ogni minima protesta, sissignori; questo significava indipendenza di carattere, fierezza di principi; ma il riposo festivo era oltretutto un procedimento retrogrado, nessuno ignorando che il santificare le feste è roba da Santa Inquisizione.
Bindo Ranieri, accarezzando amorevolmente col piumino le sue piccole statue di alabastro, s’industriava di consolare l’amico ed opponeva alle egoistiche lamentele di lui le indistruttibili norme della filosofia della storia: il mondo gira; noi crediamo di girare con esso e invece restiamo fermi. Che cosa succede allora? Succede che non ci raccapezziamo più, la terra ci manca sotto i piedi e noi si comincia a gridare aiuto. Se ti affanni, se annaspi, cadi e ti rompi il collo; ma se hai pazienza di aspettare e resti quieto, vedrai che il mondo, appunto perchè gira, torna sempre allo stesso posto e tu ritrovi sempre le stesse cose.
E Bindo Ranieri, che non si affannava, che sapeva aspettare, nutriva la convinzione che il tempo è un furbo, il quale c’inganna ed espone specchietti per le allodole; in fondo, in fondo, il tempo inventa poco e molte cose ci offre con grande scalpore, che a noi sembrano nuove e ci fanno strabiliare, semplicemente perchè sono tanto vecchie che nessuno ad esse pensava più.
Queste profondissime elucubrazioni non riusci-