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l'unico figlio, l'erede unico del nome, l'unico sostegno della sua casa, l'unico fiore della sua anima, a rinnegare la vita, a cingersi di tristezza e solitudine.
Questo voleva il signore Iddio nella sua giustizia implacabile, perchè i peccati le fossero rimessi, perchè la redenzione finale non le venisse negata; ma questo dispiaceva enormemente a «madamigella grano di pepe», la quale, nella sua inconcepibile ignoranza profana dei supremi decreti, si ostinava a riguardare il seminario come una prigione e il brutto don Vitale come un animalaccio grottesco dalle orecchie di asino e il cervello di pulcino.
Essa odiava don Vitale appassionatamente e coltivava in sè il malefico vizio di prendersi dal capo i suoi inconsistenti pensieri e di esporli al biasimo altrui senza veli, senza ordine; così fu che, mentre Ermanno scendeva la scaletta del giardino per recarsi nella sala a pianterreno, in cui aveva convegno d'affari con Bindo, madamigella gli si parò contro e gli disse, continuando un discorso iniziato già tra sè, in forma di soliliquio:
— Mi pareva una bestiaccia nel mangiare e un bestione nel discorrere.
— Di chi parli? - Ermanno domandò, ridendo schiettamente nel vederla, giacchè ella si era già immerso il cappello comèta nel viluppo dei riccioli e il cappello comèta le era già andato di traverso.