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— Chi rimane impassibile, nell'austerità delle bende vedovili, è Palmina - disse Pericle, non sospettando i pensieri confusi dell'amico.

Ermanno si arrestò con dolente stupore.

— Dunque il mio buon Titta è morto?

— Sì, quasi all'improvviso, per colpa della sua fede di nascita. La signora Vanna mi ha detto che Palmina, dando allo sposo morente i medicinali ordinati dal medico, era agitata dalla doppia preoccupazione che i medicinali gli facessero bene e che costassero troppo. Pare che il vecchio Sem, in un momento di lucidità, abbia maledetta la sposa dal suo letto di morte; comunque l'ha diseredata in favore di certi pronipoti abitanti in Sicilia.

Ermanno rise. Il matrimonio di Palmina col decrepito Titta era stato un piccolo dramma misterioso ed atroce, ordito da Palmina con profonda sapienza di femminile scelleratezza, e tutti ne ridevano, ignorando le trame intessute pazientemente dalla donna intorno alla volontà del vecchio accanito nella difesa, sino a che ombra di ragione lo aveva sorretto, poi debole e irretito quando la decrepitezza era discesa ad annebbiargli lo spirito; ma il vecchio Sem fratello di Cam prendeva, dopo la sua morte, vendetta allegra, e forse esultava nel grembo della madre terra, udendo i gemiti e le imprecazioni scagliate dalla vedova contro il suo testamento.

— Oh! il bravo Titta! - esclamò Ermanno. -