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Madamigella rispose con sussiego che non ce n'era bisogno: lo sapeva a memoria anche lei.

— Va alla stazione?

— Naturalmente; vado a rappresentare il popolo e il comune. Andiamo, signorina, facciamo corteo.

Serena, pronta, stava per voltare strada, ma ci ripensò. Ermanno si sarebbe irritato senza dubbio, vedendola. alla funicolare; Ermanno non annetteva gran pregio alle affettuosità di madamigella; valeva dunque meglio andare in Duomo a prendere zia Domirò e recarsi poscia con lei in casa della signora Vanna, dove c'era pranzo. Si rimise frettolosa in via, mentre il giovane Pericle, fregandosi più forte le mani, la guardava e rideva con indicibile irriverenza.

— Oh! che strana ragazzina - anch'egli disse, crollando il capo, e si fece largo a gomitate fra una schiera di villani per non trovarsi in ritardo alla funicolare. Vi giunse che Ermanno aveva già consegnato a un servo la valigia.

— Volevamo innalzarti un arco di trionfo - Pericle gridò di lontano, agitando il cappello. - Ma il Sangallo è morto e non ha voluto uscire dalla sua tomba.

— Ah! - rispose Ermanno, stringendo la mano dell'amico. - Potevate rivolgervi a Ippolito Scalza. Per me sarebbe stato ugualmente un bell'onore.

— È morto anche lui da qualche secolo.

— Ma siete morti tutti in questo paese?