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diffidare dei superiori indulgenti e che gli amici delle nostre persone possono diventare i nemici delle nostre anime. Don Vitale non gli inspirava più nausea con le sue violenze; don Vitale era un sacerdote ardente di zelo come San Domenico, affezionato con passione al discepolo Monaldeschi, pronto a sospingerlo col filo della spada sulle vie della salute. E quale alacre cammino il giovanetto Monaldeschi avesse compiuto su tale via, si potè misurare in occasione del settimo Centenario della morte di San Pier Parenzo, assassinato sette secoli prima per la iniqua opera degli eretici paterini.

Il giorno precedente quello della processione in onore di San Pier Parenzo, Ermanno si trovava per qualche ora in famiglia a visitare la mamma, convalescente di lunga malattia. Pioveva a dirotto; stavano entrambi nel vano di una finestra, ella con la fronte pallida appoggiata ai vetri e la bella persona stanca ancor più esile tra le pieghe della vestaglia di flanella, abbandonata verso il davanzale; Ermanno, taciturno e immobile, con le mani immerse nelle tasche della sottana, lo sguardo indifferente e distratto.

— Piove - disse Vanna dolcemente. - Vedi, Ermanno, quanto piove?

Il chierichetto giudicò in sè che la constatazione era superflua, e rispose laconico:

— Già.

Quell'arido monosillabo cadde fredda pietra, sul cuore intenerito di Vanna.