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preparativi del corredo. Ella non conosceva esattamente l'entità della propria situazione economica, rimettendosi a Bindo Ranieri, il quale, gonfio di orgoglio, la incitava spesso a vivere lautamente, a ordinarsi ricchi vestiti, a procurarsi le più svariate comodità della vita, perocchè egli era quel tale ometto capace d'impiegarle il danaro al tasso del cinque e procacciarle così una rendita netta assai ragguardevole, che, nella onesta città di Orvieto, costituisce l'Eldorado per una signora senza capricci e un piccolo cherubino. Questi e consimili discorsi magniloquenti le indirizzava Bindo Ranieri a ogni trimestre, consegnandole biglietti di banca in una larga busta e supplicandola, con allegro fervore, di chiedergli altro, se di altro avesse bisogno.

— Il patrimonio accenna a impinguarsi - Bindo Ranieri diceva con voce di gioiosa compunzione, ed allargando le braccia, per esagerare la propria rotondità, concludeva allegro che la pinguedine in genere dispiace alle signore.

Fu dunque con faccia rabbuiata per le sue disconosciute virtù amministrative, ch'egli rispose alle interrogazioni di Vanna:

— Lei fa celia, signora mia! Se noi possiamo sostenere per il nobile Ermanno Monaldeschi le spese di una retta? Ecco, questa sua domanda è per me una umiliazione inaspettata. Sappia che il patrimonio Monaldeschi sta più saldo della torre del Moro e che noi siamo in grado di sostenere la spesa di venti rette! Abbiamo accumulato