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Ermanno si spazientiva.

— È sera? Mi racconti una bella novità. Ma perchè è sera?

— Perchè il giorno è finito.

— E perchè il giorno finisce?

— Perchè zia Domitilla Rosa vuole andare a cena, poi vuole far le preghiere e andar a letto.

Ermanno la chiamava stupida, eppure le risposte di Serena, così limpide, gli sospendevano il lavorio della mente, facendogli supporre che non in tutte le cose ci fosse un perchè, e non riuscendo bene a decidere se aveva ragione lui o, avesse ragione la stupidella, come quando il vecchio Titta, portò, una sera nel salottino da pranzo, in trionfo sopra una spalla, Marcantonio, il gattone grigio, che si leccava ancora i lunghi baffi e inarcava il dorso ancora fremente.

— Lo ha preso, lo ha preso e lo ha divorato - esclamava il servo con esultanza.

Tutti fecero allegre feste a Marcantonio.

— Oh! il bravo micio, il bravo guardiano della casa! - Esso fiutava i topi e li snidava, capacissimo di trascorrere anche un giorno in agguato, col ventre a terra, pur di non lasciarsi sfuggire la buona preda!

Ermanno domandò:

— Perchè il topo non riflette prima di uscire dal suo buco? - Perchè è una bestia sciocca. - Serena rispose, in estasi davanti a Marcantonio.

— Il topo dovrebbe almeno cercare di difendersi - Ermanno disse.