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— Come fanno per andare avanti lo stesso? Spiegamelo, giacchè sei diventato più sapiente di Salomone.
Ermanno dilucidò il suo concetto con molta pacatezza:
— Se io fossi un gambero e la nostra piazza fosse acqua, io volendo andare avanti fino al Duomo, ci andrei ugualmente o comminando per diritto o camminando per rovescio; e quando si arriva dove si vuole arrivare, poco importa come si cammina.
Don Vitale si soffiò il naso e cominciò a battere sul pavimento la punta della grossa scarpa, gonfiando le gote.
Avrebbe voluto rispondere, inveire contro lo scolaro impertinente, e non sapeva quali ragioni opporre alle sconclusionate fantasticherie di quella testa balzana.
— Allora va benone; allora va benissimo - il maestro ripeteva, somigliando davvero a un gambero cotto, tanto la collera gli arrossava la faccia.
Serena, lì presente, volle subito correre all'indietro e non mancò di urtare in una seggiola, ruzzolando.
— Ecco, ecco - esclamò don Vitale trionfante - eccoli i risultati del tuo bel metodo. Inciamperai, ruzzolerai, ti romperai la dura testa.
Ma Ermanno che evidentemente aveva studiata a fondo la questione sotto i diversi punti di vista, disse pronto, convinto: