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Ermanno tacque, avendo stabilito fra sè, per principio, di opporre un ostinato silenzio alle frasi sconvenienti del maestro, che lo nauseava con le sue violenze; ma, finito il supplizio della lezione, si recò appositamente al negozietto di Bindo Ranieri a domandargli perchè don Vitale lo aveva chiamato gambero.

La faccia rotonda di Bindo Ranieri era un libro aperto, dove tutti potevano leggere, ed Ermanno vi lesse con facilità una commiserazione profonda per il maestro di latino. Il bimbo rise e ripetè la domanda:

— Perchè don Vitale mi ha chiamato gambero?

— Perchè i gamberi sono animali che abitano il mare e camminano a rovescio.

— Cosa significa camminare a rovescio?

— Significa andare all'indietro. Prova - e gli fece percorrere la botteguccia da una parte all'altra, sospingendolo adagio per il petto.

— Hai capito adesso?

Ermanno non rispose e impiegò il resto della giornata, solo nella sua stanza, andando dalla porta alla finestra, ora con passo in avanti, ora con passo all'indietro.

Allorchè don Vitale tornò, lo scolaretto gli disse ironico:

— I gamberi camminano a rovescio, questo è vero; ma possono andare avanti lo stesso.

Il pedagogo aguzzò gli occhi miopi e disse irritato: