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E così si ebbero in Francia prima (1850), inviati dai P. Perny missionario, i bozzoli colla crisalide viva, di un animale (Bombyx (Antherea) Perny Guer.) prossimo a quello che produce nell’Indie la seta Tusseh (Saturnia mylitta Westw, Bombyx (Antherea) Papilla L.). I bozzoli stessi colla crisalide ancora giunsero più tardi (1855) inviati da monsignor Verolles vescovo di Columbia e missionario apostolico nella Mantchouria, con l’intermezzo del sig. Montigny, console francese a Shangai, che aveva avuto pure parte nella spedizione antecedente del P. Perny; si videro pur anco i bozzoli grossi e curiosamente peduncolati della specie propria della seta Tusseh (Bombyx (Antherea) mylitta), e un altro delle Indie pur sempre e che è il bozzolo del baco, e della seta Mooga (Saturnia assamensis Helf, Antherea assama Helf).

Con un intervallo di tempo, che ci condusse al 1863, si ebbe sott’occhio per iniziativa del sig. Duchesne de Beliecourt e per opera del sig. Pompeo Van Meerderwoort, l’animale produttore di una seta del Giappone, non affatto ignota in commercio, ma lasciata da parte, ossia l’Ya-ma-mai, (Bombyx Ya-ma-mai) e d’allora in poi gli annunzii e le dimostrazioni di nuovi insetti serigeni si sono da ogni parte rinnuovati e moltiplicati.

Molti bozzoli di bachi diversi delle Indie furono alla mostra di Londra nel 1862: di più di trenta, tutti delle stesse regioni dà conto Moore in una dotta memoria pubblicata nel Procedings of the Zoolog. Society of London del 1859, appartenenti a specie che si distribuiscono in sette o otto generi differenti (Bombyx, Cricula, Antherea, Salassa, Loepa, Saturnia, Attacus). Di altri (Saturnia insularis Guer.) delle isole della Sonda Bombyx Fauvetyi Guer. dell’Uraguay, Saturnia (Faidherbia) Bauhiniae Guer., del Senegal ecc.) è stato parlato non tanto per sottoporli ad importazione quanto per farne oggetto di allevamento locale, dove essi son naturali, e per ultimo si tentò da noi l’allevamento di una specie nostrale (Saturnia Otus) solita nelle Calabrie a cibarsi delle foglie della Pistacia Lentiscus, e di più vi è da attenderne sempre dall’Europa forse, e più dall’Asia e d’America.

Ognuno ricorda con quanto sollecita aspettativa si curassero i primi allevamenti del baco del Ricino e come quei che lo videro i primi si rallegrassero delle generazioni che si