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venienza del danaro rubato; dopo di che, avendo firmato il verbale che faceva constare del fatto, l’ispettore generale gli disse, consegnandogli i quarantamila franchi, che erano stati tolti a Meustrier:
— Signor dottore, ella può ora ritirarsi, ma è necessario che ritorni domani al nostro ufficio per assistere all’interrogatorio degli accusati.
Rosen, intascando alla meglio il danaro, si cacciò giù per le scale, leggiero come una rondine, si ficcò in una carrozza da nolo, si fece condurre dal suo amico Lamperth, e gli disse:
— Io parto in questo istante per Melun; sono stato costretto a rubare quarantamila franchi, e non potrei rimanere un’ora di più a Parigi; raggiungetemi domani in quella città, dove desidero di giustificarmi con voi di questa appropriazione.
— Sta bene, ci rivedremo domani a Melun, rispose Lamperth con freddezza.
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Quel piccolo gruzzolo del signor Meustrier non era giunto inopportuno per Rosen; egli era stato a un filo dal vedersi senza un quattrino; e d’altra parte considerava quel dono singolare della fortuna, come un compenso alle somme che Lachard e Tricotet gli avevano arraf-