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resterebbe che uccidermi, se l’art. 54 del Regolamento sulla Assicurazione della vita non m’imponesse di morire di morte naturale. Io parto stassera per l’Italia. Ti raccomando mia moglie, la buona Emilia Strafford, di cui ho consumata la dote, e alla quale sto per assicurare col sacrificio della mia esistenza una rendita vitalizia di trenta mila sterline. Il regolamento che ti acchiudo ti spiegherà tutto; io vado a farmi uccidere, non so ancora da chi, nè in che modo; ma immagino che non mi riuscirà difficile poter morire in guisa da eludere le importune disposizioni di quell’articolo.
Credo che mia moglie abbia qualche simpatia per te; quando io sarò morto obbligherai la mia anima sposandola, e facendole conoscere come io mi sono ucciso per rimediare allo stato in cui l’avevano posta le mie dissipazioni, e disobbligarmi della perdita della sua proprietà di Littleford che ho giocato stanotte alle mosche.
Il tuo amico. |
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In quella sera medesima Rosen prese un biglietto di prima classe per Dover, e rannicchiatosi nell’angolo della vettura, si tirò il