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fermare, per quanto lo permettono i limiti ristretti della scienza, la sopra fatta asserzione.»

Il direttore si mostrò soddisfatto di questa lettura, e disse rivolgendosi al barone:

— La maggior rendita vitalizia che la nostra Società si assume di assicurare è di trenta mila sterline all’anno, per la quale, tenuto conto della di lei età e costituzione, non che di quella della signora sua moglie, occorre che ella si obblighi al pagamento di rate annuali anticipate di cinquecento e settantadue sterline e due scellini e mezzo, come può scorgere dal disposto degli articoli 32, 42 e 44 del nostro Regolamento.

Rosen non avrebbe mai osato sperare condizioni sì miti e sì favorevoli; convenne su tutto, stipulò definitivamente il contratto, versò la prima rata, ne ricevette la quietanza, e si accomiatò dal direttore che gli diceva:

— Crediamo superfluo raccomandare al signor barone di Rosen la scrupolosa osservanza dell’articolo 54, il quale prescrive la maggior cura possibile della salute delle persone assicurate, e proibisce di esporre una vita così preziosa alla Società, se non per qualche dovere di umanità universalmente riconosciuto, o per qualche legge di onore.

Giunto a casa, Rosen si presentò a sua moglie con un sorriso che era inusitato, e abbracciandola con tenerezza le disse:

— Mia cara Emilia, sono succedute nella nostra economia domestica le complicazioni più strane e più impensate. Ho perduto stanotte al giuoco della mosca e dei quadri il tuo parco