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orecchie il ronzio di quelle mosche che per qualche inesplicabile attrazione avevano preferito andarsi a posare sulla goccia del suo rivale. Stette così sognando ad occhi aperti due ore, poi si alzò e prese a rivestirsi senza saper bene ciò che si facesse o ciò che doveva disporsi a fare; passò le mani nelle saccoccie, e avendovi trovato quel fascicoletto di carta che aveva ricevuto da quel fanciullo sul ponte lo aperse e lesse: Regolamento della Società d’assicurazioni sulla vita. — Norme per assicurarsi, ecc.

Alzò le spalle indispettito, sfogliò alcune pagine, e continuò a leggere:

«Art. 24. Si può assicurare allo stesso modo la vita di qualunque persona, e costituirle una rendita vitalizia adeguata alla maggiore o minor somma della rata annuale che si intende versare per la persona assicurata, a tenore dell’annesso prospetto.

«Art. 25. Anche il pagamento di una sola rata da diritto all’intera rendita convenuta, ove la morte dell’individuo che ha operata l’assicurazione avvenga in via naturale, e non per volontà della persona stessa.

Parve a Rosen di fraintendere, non gli pareva vero — rilesse: Si può assicurare la vita di qualunque persona e costituirle una rendita vitalizia ecc., e poi: anche il pagamento di una sola rata dà diritto all’intera rendita, ma ben inteso, ove la morte dell’individuo, ecc., avvenga in via naturale.

Rosen comprese, previde, indovinò tutto, decise, un nuovo orizzonte si aperse a’ suoi