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menti interni, compromettendone, cioè, gli interessi e i destini colla fortuna d’una guerra.
— Ma sarebbe dunque necessario... le condizioni della monarchia sarebbero tali da.....
— Non dico ciò, riprese il mio ministro visibilmente turbato, ma.... ma veramente.... la sicurezza della corona richiede molte cure, molti provvedimenti, la cui necessità vi sarà nota assai presto. Non vi parlerò di alcune tendenze rivoluzionarie che vostro padre ha dovuto soffocare con molto sangue, e che questa vacanza del trono ha potuto sviluppare sensibilmente.... già le idee repubblicane hanno messo radice in molte teste, ma non sarà difficile il divellerle.
— Le teste? esclamai io inorridito.
— Come piace a vostra Maestà, disse il mio primo ministro, le idee colle teste.
Io confesso che la mia anima, per quanta violenza le abbia fatta in ogni tempo la mia ragione, non ha potuto mai perdere un atomo di quella mitezza imbecille dell’agnello di cui l’ha dotata la natura; ond’è che per dare una diversione a quel discorso sì poco uniforme alle mie inclinazioni benigne, soggiunsi: E quale è il costume dell’esercito?
— Il più semplice, ed il più economico ad un tempo, la nudità: i vostri sudditi non temono in ciò il confronto della razza del continente; ammirerete sopratutto lo sviluppo dei fianchi e del torace nelle femmine, le quali hanno pure adottato in gran parte la semplicità primitiva di questo costume.
— In un paese così economico, io dissi, le