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Immaginate se io mi sentissi rabbrividire nel leggere quei nomi! — lacerai sull’istante il contratto nuziale, rinfacciai a quel mostro di perfidia il suo tradimento feroce, e mi allontanai per sempre da quella casa. Il cielo mi aveva ancora salvato.
Ma ohimè! io non poteva più amare, la mia affettività era esaurita, prostrata da tanti esperimenti terribili. Il caso mi condusse ad Ulrica; le memorie del mio primo amore si ridestarono, la mia passione si raccese più viva.... Volli rinunciare ancora al suo affetto, alla felicità che mi riprometteva da questo affetto.... ma non ne ebbi la forza — ci sposammo.
Da quell’istante incominciò la mia lotta.
Io non poteva tollerare che essa portasse un U nel suo nome, non poteva chiamarla con quella parola. Mia moglie!... la mia compagna, la donna amata da me.... portare un U nel suo nome!... Essa che aveva già fatto un acquisto così tremendo nel mio, perchè io pure ne aveva uno nel mio casato!
Era impossibile!
Un giorno le dissi: