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pareva affissarmi e sfidarmi. Non so qual coraggio mi nascesse improvvisamente nel cuore: certo il tempo della rivelazione era giunto! Quella lettera ed io eravamo nemici; accettai la sfida, mi posi il capo tra le mani e incominciai a guardarla.... Passai alcune ore in quella contemplazione. Fu allora che io compresi tutto, che io vidi tuttociò che vi ho ora detto, o tentato almeno di dirvi, giacchè il dirvelo esattamente è impossibile. Io indovinai le ragioni della mia ripugnanza, del mio odio; e progettai una guerra mortale a quella lettera.

Incominciai col togliere quanti libri poteva a’ miei compagni, e cancellarvi tutti gli U che mi venivano sott’occhio. Non era che il principio della mia vendetta. Fui cacciato dalle scuole.

Vi ritornai tuttavia più tardi. Il mio maestro si chiamava Aurelio Tubuni.

Tre U!! Io lo abborriva per questo. Un giorno scrissi sulla lavagna: Morte allU! Egli attribuì a sè medesimo quella minaccia. Fui ricacciato.

Ottenni ancora di tornarvi una terza volta. Presentai allora, come lavoro di esame, un progetto relativo all’abolizione