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— Non lo so, io risposi meravigliato. Ma che! intendereste forse di andarlo a visitare? E a che scopo?
— Voi mi avete parlato, riprese egli, dell’influenza funesta che esercitano questi due uomini, egli ed il barone di Saternez, e del potere che hanno di compiere il male per altre vie che non sia dato di farlo a noi, ne sieno essi o no consapevoli. Il conte, mi avete detto possiederebbe in maggior grado questo potere. Ora qualunque sieno le cause di questa influenza, qualunque ne sia la natura, se essa esiste, se essa non è pari in ciascuno di loro, avete pensato alle conseguenze che risulterebbero dall’urto di queste due forze, dall’incontro di questi due uomini fatali? Ponetemeli l’uno di fronte all’altro, e se l’esistenza di questo potere è verace, l’uno dovrà distruggere l’altro, la disparità delle forze cagionerà lo squilibrio; la sconfitta del più debole è inevitabile.
— È un trovato abbastanza specioso, io dissi, voi avreste dunque pensato....
— Di fare in modo che il conte di Sagrezwitcth venga a trovarsi alla presenza del mio rivale.
— E avreste in animo di parlare a quel conte?