Pagina:Tarchetti - Racconti fantastici, 1869.djvu/22


— 22 —

spazio formato quasi miracolosamente in mezzo ad un folla fittissima, aveva veduto rinnovarsi lo stesso caso in un teatro ripieno di spettatori; aveva veduto un fanciullo che aveva ricevuto le sue carezze venir travolto dalle ruote di una carrozza, e una fanciulla osservata da lui, essere colta da un malessere improvviso. Non mi pareva possibile che una pura combinazione avesse dato luogo a questa serie di avvenimenti.

E se così non era, chi era dunque egli? Quale era l’influenza che poteva esercitare quell’uomo?




Otto giorni dopo io mi trovava al caffè Martini — quel convegno di artisti che non lavorano, di cantanti che non cantano, di letterati che non scrivono, e di eleganti che non hanno uno spicciolo — e si parlava, raccolti in buon numero attorno ad un tavolo, d’una specie di pasticcio di nuova invenzione, qualche cosa di consimile al pudding, che era stato aggiunto quel giorno alla nota delle vivande del ristorante.

Da questo soggetto la conversazione era