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ciascuna delle quali non può muoversi per sè sola, ma, una volta mossa, è d’uopo che trascini col suo ingranaggio tutte le altre e ne sia trascinata ad un tempo.
L’amore fino alla media età della vita è ascendente, da essa in poi discende. Si abbandona la famiglia nella quale si era nati, e se ne forma e se ne ama una nuova; si amavano i genitori, ora si amano i figli; si prediligono ai vecchi i fanciulli; e si cerca fuori della sfera delle nostre prime affezioni un elemento d’amore più vergine e più durevole. È perciò che la vecchiezza si accosta alla gioventù, e questa alla vecchiezza; e i giovani preferiscono in amore le donne adulte, e gli adulti amano di preferenza le giovani; e tutte queste forze dell’amore si completano a vicenda, dando o ricevendo, secondo che vi è di esuberanza o difetto. Ma ciò che v’è di crudele in questa legge è quell’abbandono e quell’apatia a cui la natura ha condannato la vecchiaja. Difficilmente l’amore dei figli perdura fino alla vecchiezza dei genitori, e avviene quasi sempre che questo affievolirsi dell’affetto, o le esigenze d’interessi materiali, o le cure di una nuova