Pagina:Tarchetti - Racconti fantastici, 1869.djvu/155


— 155 —

cede o tocca la giovinezza, ed anche nell’età adulta, se rozzi, adoprare in ogni cosa la violenza, e farsi ragione da sè colla forza del braccio, ed ogni loro ambizione e coscienza di giustizia riporre nella maggiore o minore virtù di quello, così le nazioni giovani, o tralignate se adulte, costumano di fare; nè sanno altra cosa ambire che un esercito poderoso, nè d’altro curarsi che delle arti di guerra, nè in altro modo tutelare le leggi e la libertà che colla violenza e col sangue. L’una cosa l’infanzia degli uomini rivela, l’altra l’infanzia delle nazioni. Ma come quelli l’età e gli ammonimenti correggono, queste le tradizioni correggeranno ed il tempo; benchè l’esistenza dei primi sia breve e ci sia dato avvertirlo coll’esperienza, delle altre indefinita, nè possiamo dedurlo che dal senno nostro e dalle leggi immutabili dell’universale progresso.


L’abitudine è una seconda potenza di creazione inerente all’uomo. Negli animali, e nelle cose che pure la posseggono, è passiva; ma l’uomo solo la subisce e la dirige ad un tempo. Non vi ha natura sì salda che non possa venire da essa piegata; molte ve ne