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sia che l’espiazione affretti e addolori di più il termine della vita, o che il volgersi più rapido della vita al suo fine rincrudisca esso stesso la espiazione.


Se ciascuno guardasse con imparzialità agli avvenimenti della propria vita, e ne indagasse e ne ricordasse le cause, e a quelle sapesse poi riferire con giustizia le conseguenze che ne derivarono o presto o tardi nel tempo, vedrebbe che tutto era successo pel suo meglio, e che ogni cosa era ordinata ad un fine da una volontà altamente provveditrice e benefica. Ogni uomo osservatore ha potuto riconoscere da sè questa verità nel corso della sua esistenza. — È cosa assurda il supporre che mentre tutto succede per leggi fisse e immutabili, la sola vita dell’uomo proceda a caso, quasi non avesse di sè e delle sue opere un fine. Bensì il caso non sussiste in natura; e per quelle opere che dipendono dalla sua volontà, e per la applicazione di quelle che non ne dipendono, ogni uomo è mastro della propria fortuna.


Le rivoluzioni più notevoli della vita avvengono verso la sua metà, come in quel-