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persona riconosceva bensì in lui il barone di B., ma vi vedeva ad un tempo una strana somiglianza coll’immagine riprodotta nel quadro. La folla accorsa nel corridoio si era arrestata compresa da un panico indescrivibile. Che cosa vedevano essi? Non lo sapevano: sentivano di trovarsi d’innanzi a qualche cosa di soprannaturale.
Nessuno osava avvicinarsi, - nessuno si moveva; - uno spavento insuperabile si era impadronito di ciascuno di essi; un brivido di terrore scorreva per tutte le loro fibre...
Il barone continuava intanto ad avventarsi verso il quadro; la sua esaltazione cresceva, i suoi profili si modificavano sempre più, il suo volto riproduceva sempre più esattamente l’immagine della fanciulla... e già alcune persone parevano voler prorompere in un grido di terrore, quantunque uno spavento misterioso li avesse resi muti od immobili, allorchè una voce si sollevò improvvisamente dalla folla che gridava: «Clara! Clara!».
Quel grido ruppe l’incantesimo. «Sì, Clara! Clara!» ripeterono unanimi le persone radunate nel corridoio, precipitandosi l’una sull’altra verso le porte, sopraffatte da un terrore ancora più grande, e quel nome era il nome della fanciulla