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naia che picchiava all’uscio e diceva: «Son io, si alzi, mi venga ad aprire».

— Mio Dio! esclamai allora fregandomi gli occhi col rovescio della mano, era dunque un sogno, nient’altro che un sogno! che spavento! Sia lodato il cielo... Ma quale insensatezza! Credere allo spiritismo... ai fantasmi...» E infilzati in fretta i calzoni, corsi ad aprire l’uscio; e poichè il freddo mi consigliava a ricacciarmi sotto le coltri, mi avvicinai al tavolino per posarvi la lettera sotto il premi-carte...

Ma quale fu il mio terrore quando vi vidi sparita la rotella, e al suo posto trovai il nastro nero che vi aveva lasciato Pietro Mariani!