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dolorata d’aver perduta un’operaia così abile ed attiva, se non tenessi per certo che non troverà dove collocarsi altrove, e che la necessità la ricondurrà a me suo malgrado.

— Ciò fa sì ch’io non mi perda d’animo, cara signora, perchè io conto sempre sul suo aiuto, come ella non deve cessare di contare sulle mie promesse.

Madama non rispose, ma guardando il marchese con occhi appassionati, lasciò scorgere uno di quei sorrisi che riserbava esclusivamente pel pappagallo, e lo averne fatto uso in quella circostanza, indicava che il suo soddisfacimento era completo.

Il marchese dal canto suo, non ignaro della eloquenza di quel sorriso, si sentì potentemente rassicurato, e aggiunse con volto un poco più sereno:

— Converrebbe inventare uno stratagemma per trarla una sola volta in mia casa; il primo passo sarebbe fatto, il resto viene da sè; è tutta mia attribuzione....

— Penserò, penserò, rispose madama, chinando il capo in atto di meditare, ma dubito assai che vi possa essere un motivo così potente da farle prendere a forza questo partito.

— A ciò aveva pensato il conte di F. o almeno aveva promesso di pensare, saranno ora dieci giorni, e mi aveva dato per sicuro che m’avrebbe suggerito a questo scopo un pretesto infallibile, ma....

— Il conte di F..., interruppe la signora, appunto, è stato qui poc’anzi un suo domestico per una lettera, che gli aveva ordinato di rimettere esclusivamente nelle di lei mani.

— Nelle mie!... egli è dunque tornato, sta bene — e ciò