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28 | paolina. |
di stoffa cremisina a fiori gialli. Era assai più che non convenisse ad un’operaia, e questa superiorità di fortuna, e le sue abitudini al ritiro, e la sua stessa bellezza creavano quasi una distanza tra lei e le sue compagne.
Ma stava ella ancora lavorando, come si è detto, al lume della lampada, quando intese due colpi battuti lievemente alla porta colla nocca delle dita — Luigi.... disse la ragazza trasalendo, così tardi!... e corse ad aprire.
Il nuovo giunto era un bel giovine sui ventidue anni, coi capelli neri ricciuti, due baffi sottili che finivano in una punta un po’ voltata all’insù, occhi vivaci, inquieti, ma esprimenti la bontà e la schiettezza, colorito bruno, corporatura maschia, spigliata, nervosa, in tutto il vero tipo dell’artigiano.
— Come? siete venuto solo stassera? disse Paolina arrossendo.
— Sì, solo, rispose l’altro, con un’esitazione cagionata da un poco di vergogna. Marianna è malata di febbre da stamattina: ma se ciò vi dispiace.... se credete bene ch’io mi ritiri....
— No no, vi scongiuro.... che dite, Luigi? voi sapete ch’io sto con voi come con un fratello, e poi.... aveva quasi bisogno di vedervi stasera, oh sì!... aveva bisogno di vedervi.
— Che intendete di dire, Paolina? ma che vedo!... il vostro turbamento.... la vostra tristezza, i vostri occhi.... per Dio! giurerei che avete pianto....
— Voi sapete che le donne piangono facilmente; per un