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fosca | 81 |
non aveste a mutar consiglio da oggi a domani, e ad evitare di trovarvi solo con me, come avete fatto dopo il nostro primo abboccamento. Anche allora mi avevate fatto una promessa simile a questa.
— Era un’altra questione, io dissi. Comprenderete che io non prevedeva allora ciò che è successo, e che quel contegno non aveva altro scopo che di evitarlo.
— Voi non sapete come ne sono mortificata.
— Di che?
— Di ciò che è successo.
— Perchè? Non ne è il caso. La vostra simpatia mi onora, e la vostra sensibilità non forma che l’elogio del vostro cuore.
— Quanto siete indulgente! diss’ella con un sorriso pieno di ironia.
Era disgustato di quella freddezza. Comprendeva che essa voleva mostrarsi indifferente al mio rifiuto, e che il suo amor proprio umiliato gliene dava tutti i diritti; pure, mi faceva pena il vederla irridere a quell’affetto che aveva creduto sì serio e sì veemente.
— Vi siete divertito a Milano?
— Assai.
E lo dissi a posta con enfasi.
— Confessate che quella donna, lei... la mia rivale, riprese essa marcando queste parole con un sorriso, abita a Milano, e che vi siete andato per rivederla.
— Era facile indovinarlo. Non è cosa che indichi in voi una penetrazione molto profonda.
— Sono sì ingenua sul conto vostro! E vi tornerete?
— Prestissimo.
— Se ne avrete licenza.
— S’intende.
— Ah! ah! esclamò ella sorridendo, dirò io una pa-