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amore nell'arte | 331 |
filo d’acqua e il frangersi delle onde dell’oceano, — vi era tutto ciò che il suono ha di aspro e di dolce, di soave e di orribile. — Sfortunati coloro che udirono quella musica! La voce degli esseri più diletti, la parola di padre pronunciata la prima volta dal labbro del fanciullo, la prima rivelazione d’amore della donna adorata, non hanno avuto più nulla di soave, nulla di allettante per essi.
Il domani la fama di un sepolcro violato si diffonde per la città; — si cerca il cadavere di Giulia, — gli indizii de’ suoi complici guidano alla soffitta di Bouvard; — si chiama, nessuno risponde, — si batte, nessuno apre: — allora si atterrano le porte... orrendo spettacolo! — tutti quei fiori erano calpestati e dispersi, molti oggetti infranti, i veli della fanciulla lacerati, — dovunque le traccie di una lotta disperata e inuguale.
Non era Giulia morta? o le preghiere del giovine avevano avuto potere di rianimarla un istante?
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Scheggie e frantumi di violino giacevano sparsi sul pavimento, ed un corpo deforme, inanimato stringeva convulsivamente il cadavere della bella Giulia... — Bouvard era morto!
fine.