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amore nell'arte 329

e sono l’amore e la morte, — due cose sorelle, — l’estasi dell’uno, e la calma che succede all’altra. Coloro che hanno amato e che furono amati lo sanno: — quella bellezza non è della terra e non dura, è qualche cosa di aereo che si posa un istante sulle nostre sembianze e svanisce, — essa si vede, ma è inesplicabile: — è forse una luce di lassù che discende a benedire i due atti più solenni della vita, l’amore che ci rende degni del cielo, e la morte che ci concede di raggiungerlo.

Io ho pensato più volte che se tutti gli uomini si innamorassero ad un tempo, la società sarebbe in un attimo trasformata: l’età dell’oro non sarebbe più quella favola allettante di cui si ride come dei sogni dei fanciulli. — Ogni uomo che ama è buono e grande. — I poeti sono uomini che amano.

A quella vista Bouvard si arresta colpito dall’entusiasmo: l’incanto di quella bellezza lo rapisce ed eccita la mente fervida ed immaginosa del giovane. Nel suo atto violento, egli ha scoperto una parte del seno della fanciulla: — essa gli appare come una statua rovesciata di Fidia, come una di quelle immagini di vergine greca che il turbine ha divette dalla loro base, e che s’incontrano talora mezzo sepolte tra i corimbi e le foglie oscure delle ellere, nelle isole solitarie dell’Egeo. Divina bellezza! — E perchè non gli è dato di rianimarla? di spirarle il soffio della vita che Dio ha riserbato a sè solo? Ma Giulia lo odierebbe vivendo: — e non lo ha ella deriso?

Il giovane rimane lungo tempo silenzioso, — poi il suo volto assume un’espressione tetra e risoluta, — egli si curva sopra di lei, egli vuole abbracciarla... «Nessuna donna, egli dice, si è data mai con maggiore abbandono ad un uomo...» Bouvard sorride seco stesso di questo orribile pensiero, — china il capo sopra di