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amore nell'arte 305

AMORE NELL’ARTE tatele ai piedi la vostra corona di rose, prima che essa ve la strappi dal capo per collocarvi il suo serto di spine e di cipresso. Sulla superficie tranquilla del lago si culla leggermente una barca abbandonata, — i due remi che le pendono dai fianchi imprimono nelle onde due solchi paralleli d’argento che si riempiono, e si rinnovano senza sparire e senza lasciare alcuna traccia di sè, — emblema della vita. — Perocché, chi crede che l’avvenire esista? chi crede che esista il passato? Il presente soltanto esiste, ed è quel punto impercettibile che li riunisce: il tempo è una catena che si snoda dall’abisso del futuro, e si riaccoglie nella voragine del passato. Ma forse la parte che sparve tornerà a ricomparire? — il serpente che si morde la coda. — Chi sa se il tempo trascorso non ritorni colle sue circostanze di luoghi e di avvenimenti? Le leggi che governano le evoluzioni degli astri e dei mondi, perchè non governeranno altresì le evoluzioni del tempo? Tutto parte da un solo principio di vita: piccoli mondi in un gran mondo, piccole esistenze in una grande esistenza... oh! sì, — il tempo ritorna, o l’eternità non sarebbe che un vaneggiamento dei mortali. — E puossi concepire l’idea dell’eternità ove vi ha qualche cosa che muore? Forse sono tali i pensieri che agitano la mente di Bouvard seduto con abbandono nella sua barca. — Bouvard così giovane, incomincia a provar quella malattia di cuore che nasce dalle speranze deluse, e che si alimenta nella solitudine degli affetti. Le prime pagine del libro della vita contengono racconti deliziosi, profezie e presagi di felicità senza fine, ma le pagine di mezzo ne preparano al disinganno, le ultime alla rassegnazione; e spesso si butta il libro, e non si vive che delle memorie di ciò che si lesse. Bou-