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amore nell'arte 303

che il cielo pareva affidargli coll’alleanza inaspettata di quel cieco.

Egli non si era ingannato.

Sette anni dopo, si leggeva sui giornali di Ginevra:

«Bouvard, il celebre suonatore di violino, darà questa sera un’accademia musicale nel nostro teatro. L’ingegno straordinario di questo giovane artista, e la fama universale che lo precede, ci esimono dall’aggiungere per lui alcuna parola di elogio e di raccomandazione.»



Rivediamo ora Bouvard nella seconda fase della sua vita, — Bouvard, non più il piccolo savoiardo, — ma l’uomo di mondo, il giovane elegante, l’artista straordinario.

Quali saranno ora le sue passioni, il suo cuore?

Il lago di Lemano giace calmo e tranquillo, il cielo è sereno e stellato, e la luna si riflette nelle sue onde. È una di quelle notti di silenzio e di amore, in cui tutto ciò che vi ha nel creato si agita e vive di questo sentimento. Che dice il susurro del vento che increspa leggermente le acque? che dicono le acque al vento? — Perchè le migliaia di foglie di quell’albero tremolano mormorando tra di loro? La goccia di rugiada che discende dal cielo a collocarsi nel calice vagheggiato del fiore, per quale attrazione ha saputo percorrere la sua via verso di lui, nel vasto universo che l’ha creata?

Porgiamo attenzione a questo linguaggio degli enti sconosciuto agli umani. Noi v’intendiamo il bisbiglio dell’insetto che compie le sue nozze fra i petali profumati della rosa; — il ronzìo della farfalla notturna che aleg-