Pagina:Tarchetti - Fosca, 1874.djvu/224


amore nell'arte 223

come avviene che un libro è inteso da tutti? trova un eco in tutti i cuori?

Lorenzo ed io ci amavamo di un affetto ardentissimo; ma il suo amore sentiva quasi della paternità, ed egli si tratteneva meco come avrebbe fatto con un fanciullo; le sue confidenze erano affettuose, piene, espansive; ma egli pareva rivolgerle a sè più che a me stesso; non pareva chiedere a me che di essere ammirato o compianto. Nè io indovinava allora perchè avrei dovuto compiangerlo: mi sfuggiva il segreto de’ suoi dolori — giovine, vigoroso, intelligente, libero come il suo pensiero, padrone di vagare a suo talento per quelle campagne, di contemplarvi tutte le mattine il sorgere del sole, di cercarvi a sua posta dei nidi, di farvi una colazione sull’erba, di sottrarsi, quando il volesse, alla dura tirannia dello studio — tutto ciò mi parea troppo dolce perchè io potessi crederlo sventurato, perchè non vi fosse tra noi chi non avrebbe mutata la sua sorte con esso.

I fanciulli, più che ogni altro, sono avidi della propria libertà, nè smarriscono questo amore che in proporzione delle abitudini che devono contrarre vivendo. La vita sociale è una lotta che espelle a dramma a dramma la natura dagli uomini, fino alla completa trasformazione dei loro caratteri. Le disillusioni, gli inganni, le cure, le lunghe infermità dello spirito, l’ipocondria, le terribili prerogative dello scetticismo e del dubbio non esistono nello stato naturale: esse non sono che un prodotto nella società. Nessuna legge havvi nella natura la quale ci faccia conoscere che il corpo e lo spirito debbono invecchiare ad un tempo, partecipando alle stesse fasi di decadenza: nulla potrebbe corrompere in essa la verginità primitiva dei nostri pensieri e delle nostre aspirazioni; in essa la vita non potrebbe essere che una fanciullezza eterna, che una giovinezza perenne.