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fosca | 197 |
— Immaginerete certo le ragioni che hanno indotto il colonnello a venire da voi. Egli sa che vi sono amico, e mi ha permesso di accompagnarlo. Ho insistito su ciò, perchè spero che le vostre giustificazioni saranno sufficienti ad evitare...
— Ma che diavolo dite! interruppe vivacemente il colonnello. Io non vi ho dato certo questo mandato. E proseguì avvicinandosi a me, e piantandomisi diritto dinanzi:
— Signore, voi avete abusato bassamente della mia fiducia, siete venuto nella mia casa per disonorarla, mi avete reso ridicolo. Capirete che ciò è tal cosa cui non si può rimediare con delle parole. È necessario che me ne diate una riparazione d’altro genere. Spero che non dovrò costringervi ad accordarmela.
— Volete dire?
— Noi ci batteremo.
— Va bene. Quando?
— Domani.
— Ma..., interruppe il dottore, io credo... mi pare che se si facessero prima alcune parole in proposito, non sarebbe gran male; sarebbe possibile intendersi, e...
— Via, via, riprese furiosamente il mio avversario, è inutile che insistiate a questo riguardo. Voi non conoscete tutte le minime particolarità di questo fatto, non sapete fino a che punto io fui ingannato. Vi fu un altro miserabile che ha abusato di quella donna..., egli lo sa, ho avuto la debolezza di raccontarglielo. Finora ha saputo sfuggirmi, ma nutro speranza che un giorno o l’altro c’incontreremo.
Io non risposi, e continuai a guardare la fiamma del caminetto.
— Spero, continuò egli riavvicinandomisi, dopo aver fatto alcuni giri per la stanza, che lascerete a me lo stabilire le condizioni di questo scontro. Voi siete il