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disjecta. 35


Stille di pioggia e gemme disseccate,
Poveri fior recisi,
Vergini volti e guancie giovinette
Di lacrime solcate...
Tale il mondo affatica e mi assecura
Di rapida rovina
Un’arcana sventura;
Nè a te fu dato, a te, stagion novella,
D’intatti fiori ornarti;
Nè a te di gioie assaporar l’ebbrezza,
O mattin della vita o giovinezza!