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x | i. u. tarchetti. |
Noi non possiamo ora fermarci ad analizzare un lavoro, che, in progresso di tempo l’autore medesimo riteneva per abortito; ma non vogliamo tenerci dal dire che ebbe torto il Tarchetti nel chiamarsi offeso dal ricevimento fatto all’opera sua forse quanto non ebbe ragione il pubblico accogliendola come l’accolse. È verissimo: ci era in quel romanzo un brutto errore nel modo di presentare un soggetto che non aveva nemmanco il pregio della novità; ma si vedeva pur chiaro che lo scrittore di quelle pagine avea da natura sortito cuore nobile e generoso, che la mente di lui era fatta per lavori di maggior lena e che questi sarebbero riusciti a destare interesse molto più vivo di quello che non avea potuto la storia di Paolina.
Ma infiacchirsi fallita appena la prima volta la strada è segno di animo pusillo e di mediocre ingegno, e Tarchetti, che non aveva nè l’uno nè l’altro, decise di tentare novellamente