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26 | uomini e paraventi. |
e quantunque andasse così accattando, non apparteneva alla classe dei paltonieri,1 ma era figlia d’un rônin,2 ridottasi a quella meschina professione per sollevare l’estrema povertà d’una sua sorella maggiore, di cui era figliuola quella bambina per nome Cojosci che conduceva in sua compagnia.
La notizia di così lodevole azione accrebbe a cento doppi nel cuore
- ↑ Nel testo Hi-nin «I non uomini, Gl’indegni del nome di uomini,» più volgarmente chiamati Yeta o Eta. È una classe di persone che si vuol discesa dai prigionieri Coreani, avuta sommamente a vile dai Giapponesi e condannata ai più abietti servigi. Veggasi Mitford, Tales of old Japan, vol. II, pag. 210 e 242.
- ↑ «Cavaliere errante.» Questo nome prendono i samurai licenziati dal servizio d’un nobile.